7 ottobre 2024

da | 7 Ott 2024 | Diario del re del bosco

 

Il sogno che forse non è un sogno 

 

La nostra casa, che era distrutta e piena di lamenti che risuonavano tra le mura colpite dalla sfortuna, ora risplende sotto il sole, nella vallata. La linea delle colline forma il quadro della nostra visione. Un piccolo corso d’acqua (a sinistra, sullo sfondo) e un grande platano in primo piano, concorrono alla nostra beata rassegnazione.

I figli sono là, davanti a noi; giocano sul prato. I nostri genitori, seduti su una panchina, osservano i figli e i figli dei figli: prendono le misure tra una generazione e l’altra, ritrovano il senso della loro ormai lontana fatica. Vecchi, decrepiti, finalmente sorridono.

Ma chi è, chi è quell’uomo accanto al platano, ma spostato più indietro e col viso quasi nascosto da un ramo? Forse un solitario, un eremita, un uomo senza figli? Certamente non un uomo cattivo, poiché tutti sono buoni e in pace, qui, dopo tanto dolore e fatica.

La nostra amica, che ci accompagna dappertutto, ci chiede: «Non conosco quella persona…. E questo luogo dove ci troviamo esiste veramente?».

Noi non le rispondiamo… Però le diciamo che quello è Giorgio, suo fratello.

«Giorgio? Impossibile! È morto da dieci anni!».

Vedi, ti sta salutando. Coraggio, vai ad abbracciarlo. Anzi, andiamo insieme.