6 ottobre 2024

da | 6 Ott 2024 | Diario del re del bosco

 

Cosa farebbe un vero poeta oggi? Arthur Rimbaud si collegherebbe con Zoom, in videoconferenza? Magari dall’Africa? E Dino Campana? Dal manicomio di Castelpulci?

Oggi tutto perde autenticità, è inevitabile. Non è facile essere veri, autentici, dunque vivi, non pupazzi che camminano e fanno finta di vivere. La maggior parte dei poeti e degli scrittori di oggi mi fanno ridere, o piangere, mi dispiace dirlo. Ma forse sono io che li vedo così. E magari faccio ridere io altrettanto.

 

 

E alla fine di una giornata contrassegnata dalla continua, esasperante considerazione sulla assoluta nullità di tutte le cose, arriva Bartolomeo a riparare la doccia. Con la mascherina. Lavora, fatica tenendola sul viso. Io gli sto per dire: «Ma le fa male questo cazzo di mascherina mentre si muove, lo capisce o no? Non c’è più il virus, è una normale influenza, non è la peste, certo a lei non fa niente, che è grande e grosso e sano come un pesce!». Ma sto zitto. E se avesse ragione lui? Chi può dirlo? Riguardo alla cosiddetta Realtà io ho delle informazioni di seconda mano, non leggo i giornali, la televisione è spenta da anni, diffido profondamente delle notizie diffuse via internet. Non mi fido nemmeno delle mie opinioni che formulate  ascoltando un paio di amici al telefono.

Comunque lui, Bartolomeo, ha fatto entrare in questa casa la gentilezza, la capacità di fare le cose bene, con ragionevolezza, senza tanti pensieri inutili (al telegiornale gli hanno detto che ci sono i contagi in crescita, e lui si mette la mascherina, non gli frega niente che la notizia sia vera o falsa oppure, se vera, presentata in maniera tendenziosa): ha riparato la doccia, si è preso quei pochi soldi che ha chiesto e se n’è andato. Una luce in mezzo alla tenebra: lui, Bartolomeo, l’uomo con la mascherina che ha riparato la doccia.

 

 

Ma è mai possibile che in Italia non si riesca a comprendere la pura e semplice verità delle cose, nemmeno su fatti tragicissimi, orrendi, bombe, morti ammazzati che grondano sangue sulla strada? Io ho visto da vicino alcune cose, ho incontrato persone che erano state accusate di essere mandanti di omicidi e che però giuravano la loro innocenza, e che hanno scritto libri, articoli, un milione di parole per spiegare questa loro innocenza, parole che a leggerle ad una ad una  quasi si credere alla loro sincerità. Eppure i loro accusatori sembrano altrettanto credibili.

Forse la verità sta nel fatto che ognuno vive la propria vita come un sogno e vede le cose che vuole vedere e nega il resto, che pure esiste, o che forse esiste soltanto nell’immaginazione degli altri.

Questo discorso si potrebbe allargare a certe persone che conosco, a poeti “maledetti” che vivono in case borghesi molto confortanti, ma non mentono affatto, sono veramente poeti e soffrono della loro situazione e se la prendono con i parenti che non li comprendono e vivono in una loro devastante solitudine. Ma abitano nei pressi di piazza Fiume, non sono mai partiti per l’Africa come Rimbaud, non perché manchi loro coraggio, infatti hanno fatto a se stessi anche di peggio. E però li si vede poi prendere la macchina che il papà gli ha regalato per andarsene in pizzeria con gli amici, altri poeti, uno più “maledetto” degli altri….