6 novembre 2024

da | 6 Nov 2024 | Diario del re del bosco

 

DIALOGHI IMPREVEDIBILI, decima e ultima parte

 

Tra me e la vecchiaia. 

«Dunque dovevi arrivare, prima o poi…» dico io.

«Era inevitabile» risponde la vecchiaia.

«Ma guarda che c’è ancora tempo, puoi tornare indietro, non mi sento vecchio e la mia età non significa essere vecchi. Sono un uomo “maturo”, sì, diciamo così».

«Certo, certo… però non mi scapperai, tra qualche tempo. E sarò vecchiaia vera: vari problemi fisici, se non gravi perlomeno invalidanti, depressione, ansia, solitudine…».

«Vattene affanculo, io sarò un vecchietto arzillo e diritto, bello, ricco, sempre in viaggio per andare a fare nuotate meravigliose alle isole Hawaii, e poi andare in Nepal, Sri Lanka, Indonesia, senza trascurare Messico e  Brasile e Stati Uniti, eccetera eccetera. Insieme alla mia Teresa, ovviamente. Ci divertiremo un sacco. Già mi vedo in partenza. Ti saluto brutta e triste vecchiaia, vai da qualcun altro».

«Come no!» risponde lei, decrepita, che sembra la Befana ma senza scopa. «Tutti vorreste questo. Anche alla mia amica, quella vestita sempre di nero, non siete capaci di trattarla con gentilezza e comprensione».

«Parli della Morte?» domando.

«E di altro dovrei parlare? Siete capaci soltanto di ribellarvi, di protestare, d’insultare… Ma lei fa soltanto il suo lavoro».

«Vabbè, comunque la signora mi verrà a trovare un giorno, nel sonno, mentre sto sdraiato su una bella spiaggia. Sarà una cosa dolce e in un certo senso giusta. L’accetterò. Ma tu nel frattempo te ne puoi tornare da dove sei venuta. Ripassa tra un po’ di anni».

«Scusami, sai, non volevo infastidirti. In effetti, sei ancora un bell’uomo, anche se in questi dialoghi imprevedibili hai un po’ abusato di questo giochetto, diciamo così autoreferenziale, cioè il trucco di parlare di te stesso usando i tuoi personaggi. Sembri ancora un ragazzino, anche se me lo fai dire tu».

«Però è vero» dico io, «lo dice pure Teresa… Comunque adesso vai, hai milioni di esseri umani a disposizione. Ti saluto. E cerca di rimetterti un po’ a posto, hai un aspetto terribile. Fai ginnastica, usa le creme di bellezza, vai alle terme… La prossima volta che mi verrai a trovano non voglio nemmeno riconoscerti. Sarai ringiovanita, avrai l’aspetto di una bella ragazza. Pensa, la vecchiaia che diventa giovane!».

«Eh, magari… Però almeno mi ha fatto bene parlare con te, sono meno triste».

«Certo, perché il sogno ha un grande potere. Per qualche istante può vincere la consueta, noiosa, tragica realtà. E non è detto che sognare non faccia bene alla salute!».

«Forse hai ragione» dice lei, «almeno devo andare dal parrucchiere a farmi i capelli. Sono contenta di aver partecipato a questa serie di dialoghi imprevedibili. Stravaganti, poetici, ironici, polemici…. Penso che però sia arrivato il momento di terminarli e di passare ad altro. Giusto?».

«Sì, è vero. Questo è l’ultimo dialogo imprevedibile. Andiamo avanti, passiamo ad altro. Ci sono tante cose da dire, da scrivere. Altri argomenti da trattare. Del resto i miei lettori, pochi ma buoni, aspettano le cose che scrivo in questa rubrica intitolata Diario del re del bosco. Non posso deluderli. Ciao vecchiaia, io me ne vado a fare una bella passeggiata. E mi raccomando, fai il viaggio al contrario: da veccha a ragazza, da ragazza a bambina, da bambina a neonata, fino a tornare nella pancia di tua madre per poi rinascere un’altra volta».

«Porca miseria, le idee non ti mancano..».

«Infatti. Ora rileggo ciò che ho scritto e lo pubblico sul mio sito, come ogni giorno. È una bella giornata di sole. Bisogna essere felici».