5 agosto 2024

da | 5 Ago 2024 | Diario del re del bosco

 

Ieri sera le piantine sotto la targa dell’iraniano avevano la terra umida. Lei (o lui) non ha mancato al suo dovere/piacere.  Bene così.

A proposito di targhe, poco più in là della targa che ricorda l’iraniano, c’è quella che ricorda lo scrittore Ennio Flaiano (da me molto amato). C’è scritto: in questa casa abitò lo scrittore Ennio Flaiano, eccetera. Soltanto che la targa è stata inserita sul muro che divide due palazzine che hanno naturalmente numeri civici diversi. Dunque non si sa dov’era l’abitazione di Flaiano, se in una palazzina o l’altra.

A Flaiano sarebbe piaciuta immensamente questa piccola assurdità. Per lui, scrittore dell’incomprensibile fluire della vita, della sua assoluta anormalità, della futilità mischiata al dolore cupo di ogni esistenza umana.

Possibile che me ne sia accorto soltanto io? E quelli che l’hanno messa lì, quelle persone che per amore di questo scrittore l’hanno posta proprio in quella posizione, non se ne sono accorti? E gli inquilini delle due palazzine, e i passanti?

No, soltanto io. Non so se essere orgoglioso o spaventarmi.

 

 

Mi piace questo Diario da scrivere ogni giorno, quasi in presa diretta. Le mie ottimistiche previsione sul numero dei miei attuali lettori sono state forse ottimistiche. Magari quattro o cinque hanno letto, ma non hanno reagito molto.

Teresa, la dolcissima creatura, mi ha riempito di elogi. Certo, lei è un po’ di parte. Poi mi ha incoraggiato dicendo che a poco a poco i lettori cresceranno, ne è sicura. Però per adesso è lei e basta, a quanto pare. Un amico mi ha mandato un cuoricino su Messanger. Non è poco. Si parte da un cuore e si arriva chissà dove, magari al premio Nobel. Ah, quello lo darei per sicuro. Non dico per l’anno in corso, ma il prossimo anno non mi scappa. Certo, dovrò comprarmi l’abito da cerimonia, penso uno smoking, e andare fino a Stoccolma e fare un discorso. Cose pesanti da fare, in effetti, per me. Ma il premio consiste in un sacco di soldi, e allora sì che ne vale la pena. Almeno Teresa potrebbe accompagnarmi, ne sarebbe felice sicuramente, a lei piace viaggiare.

Dice che sono lo scrittore più grande, più importante che abbia mai conosciuto. Eh te credo, di scrittori ha conosciuto solo me!