4 novembre 2024

da | 4 Nov 2024 | Diario del re del bosco

 

DIALOGHI IMPREVEDIBILI, ottava parte 

 

Tra Babbo Natale e la Befana. 

«Tra poco ci toccherà fare questa stronzata solita delle feste di Natale, io vestito col costume rosso, la barba… ma a chi diavolo è venuta in mente questa storia del Babbo Natale?» domanda lui.

«È una cosa nordica, penso, che poi è stata introdotta in Italia» risponde lei. «Io la mia origine, dovessi dirti, non la conosco, forse ha un origine “nostrana”, davvero non saprei».

«Ma non ha nessuna importanza» dice lui, «tanto sono cose per fare un po’ di soldi».

«Vero. La gente s’inventa di tutto per i soldi» dice la vecchina con la scopa, «sono capaci di speculare su Gesù Bambino, la Madonna, Giuseppe, i Re Magi… e ti ricordi questa faccenda di halloween, un paio di mesi fa?».

«E come no? I maghetti, dolcetto e scherzetto… Ma del resto, che male c’è? La gente ha bisogno di distrarsi, di divertirsi…» dice Babbo Natale rimuginando. «Nulla di strano. Capodanno, la Befana, Pasqua, il Primo Maggio, Ferragosto… Sono feste che con il tempo perdono significato, E quelle religiose, che sarebbero cosa seria, vengono sfruttate per soldi e per fare un po’ di casino. Ma perché stupirsi? Il mondo deve andare avanti».

«Certo, nessuna sorpresa, soltanto mi sono francamente rotta le ovaie di partecipare alla solita sceneggiata. Ma la gente non si annoia mai, non vuole mai qualcosa di nuovo? Ancora sta vecchia con la scopa gli va bene?».

«Bè, sono cose commerciali, la gente deve campare, i negozi fanno gli ordini, sono pronti ad accogliere i pupazzi, i giocattoli, eccetera. È un business che ancora funziona. E finché ci pagano, cara mia…».

«Certo, andiamo avanti… Però il prossimo anni dobbiamo cambiare qualcosa. Io mi presento giovane, minigonna mozzafiato, seni rifatti, labbra a canotto. Tu ti togli il costume e la barba e rimani nudo come mamma t’ha fatto, anche se una madre non ce l’hai mai avuta, sei solo un prodotto commerciale e il personaggio un po’ infiacchito e sulla via del tramonto».

«Ottima idea!» esclama Babbo Natale. E in più ci facciamo le canne, e grossi cylum riempiti di hashish, ma di qualità buona, ottima, non la robaccia che si trova comunemente. Libanese puro, non so se mi spiego… E poi ci mettiamo a distribuire  a tutti lo stupefacente».

«Giusto. E poi ci mettiamo pure a protestare, sì, innalziamo cartelli con sopra scritto qualcosa, non importa cosa, e ci mettiamo a sbraitare, e se arriva la manganellata della polizia, meglio ancora. Tutta  pubblicità. La protesta, meglio se assolutamente inutile, va sempre di moda. Però deve essere “politicamente corretta”, di questi tempi. Una cosa a favore dei gay, contro il riscaldamento globale… ».

«Vabbè dai, lo facciamo il prossimo anno perché ci dobbiamo preparare bene. Per queste feste faremo la solita scena scontatissima» dice Babbo Natale. Però ci devono pagare subito, cash insomma. Niente carte di credito, bonifici bancari e assegni per Babbo Natale e la Befana che portano i regali ai mocciosi viziati. Io arriverò sulla slitta elettrica, o per lo meno ibrida, tu dovresti scendere nel camino che però non ce l’ha più nessuno, dunque ti consiglio di salire in ascensore e lasciar perdere le cazzate».

«Ok, allora ci vediamo, caro mio» dice la vecchina. «Stammi bene. E mi raccomando la barba, lunga, bianca, come quella di Walt Whitman».

«Okkey tesoro. A presto».

Infine si vedono allontanarsi col sottofondo delle canzoni di Natale, tipo White Christmas cantata da Bing Crosby, oppure Merry Christmas nella versione più recente di Ed Sheeran ed Elton John.