4 gennaio 2025

da | 4 Gen 2025 | Diario del re del bosco

 

«In tale caratteristica conformazione dei templi potrebbe aver avuto un ruolo anche il principale potere attribuito alle yoginī, la facoltà del volo (khecaratā). Infatti, tra i diversi tipi di poteri straordinari, che le yoginī possiedono e possono elargire agli adepti, quest’ultimo è considerato il più importante e il più ambito dai praticanti. Nell’iconografia, le dee sono raffigurate accompagnate da cavalcature di vari tipi, tra le quali gli uccelli sono particolarmente frequenti, ma nelle fonti testuali sono spesso descritte come capaci di muoversi nell’aria grazie al proprio potere. Invero, tra le varie tipologie di yoginī la più potente è considerata la khecarī, ‘colei che si muove nel cielo’. Per l’adepto maschile, il potere del volo si traduce nella possibilità di unirsi al gruppo delle yoginī appunto nel loro movimento attraverso il cielo. Secondo i testi, il sādhaka che abbia raggiunto un certo livello di perfezione spirituale assume il ruolo di Bhairava al centro del cerchio di yoginī, ascendendo al cielo con le dee, come guida della loro schiera. Si potrebbe interpretare tale volo come un’esperienza estatica, ovvero potrebbe essere inteso come un volo mistico. Si può quindi ipotizzare che i templi delle yoginī fossero aperti verso il cielo in quanto simbolicamente luoghi di ascesa per le dee e i gruppi di adepti».

Chiara Policardi, La dinastia Kalacuri e il tempio delle 81 dee di Bherāghāṭ (Kervan – International Journal of Afro-Asiatic Studies n. 24/2 (2020)