Sei una ragazza che assomiglia a una dea. Ma la dea che ho in mente è la stessa di cui scrisse Arthur Rimbaud nella prosa poetica delle Illuminazioni intitolata Alba (Aube); una ninfa dei boschi, una musa. Egeria, per gli antichi Romani, era una di queste creature. La vedevano sulle rive di un lago ed era considerata non del tutto immaginaria. In Oriente, seguendo un’antica tradizione, ancora adesso giovanissime donne, anzi bambine, chiamate devī kumārī, sono venerate senza distinguere tra condizione umana e divina. Pārvatī, suprema incarnazione divina, nata e cresciuta tra le montagne, è andata in sposa a Śiva.