Le apsara (sanscrito: अप्सरा, apsarā), sono esseri celesti, femminili, che abitano il cielo, le nuvole, le acqua dei fiumi e dei laghi. Sono giovani e belle. Sono meravigliose nel danzare. Sono presenti alla corte di Indra, il dio che risiede a Svargaloka, nel suo palazzo imperiale. Si parla di loro nel grande poema Mahabharata:
Ghritachi e Menaka e Rambha e Purvachitti e Swayamprabha e Urvashi e Misrakeshi e Dandagauri e Varuthini e Gopali e Sahajanya e Kumbhayoni e Prajagara e Chitrasena e Chitralekha e Saha e Madhuraswana… queste e migliaia di altre, dotate di occhi come foglie di loto, erano impiegate nell’attirare i cuori di individui che praticavano rigide austerità, e lì danzavano. E possedendo vite sottili e fianchi larghi e belli, iniziarono a eseguire varie evoluzioni, scuotendo i loro seni procaci, e lanciando i loro sguardi intorno, ed esibendo altri atteggiamenti attraenti capaci di rubare i cuori, le risoluzioni e le menti degli spettatori». (Mahabharata , Libro III: Vana Parva , Sezione 43).
Le ninfe (in greco antico: νύμφη; in latino: nympha), sono fanciulle che abitano i fiumi, la sorgenti, gli alberi. La più famosa è Egeria, la ninfa del lago di Nemi, sposata al re Numa Pompilio.
Le Muse (in greco antico: Μοῦσαι, in latino: Mūsae), sono le divinità che ispirano i poeti, anch’esse fanciulle. Secondo Esiodo abitano il monte Elicona. Le più famose, secondo lui, sono le seguenti: «Le nove figlie dal grande Zeus generate,/Clio e Euterpe e Talia e Melpomene,/Tersicore e Erato e Polimnia e Urania,/e Calliope, che è la più illustre di tutte» (Teogonia)
icchā śaktir umā kumārī
Śivasūtra (I, 13)
La volontà è la potenza Umā, Kumārī (Trad. Raffaele Torella)
La volontà, suprema Śakti, è una fanciulla (Trad. Dario Chioli)
La volontà è la stessa potenza Umā-Kumārī (Trad. Nicolò Berzi)
La volontà del praticante, che è in comunione con lo spirito, è rilucente come Kumārī, la luce di Śiva (Trad. Marco Sebastiani)
La fanciulla divina tutto vuole (Trad. r.v.)