29 ottobre 2024

da | 29 Ott 2024 | Diario del re del bosco

 

DIALOGHI IMPREVEDIBILI, seconda parte

 

Tra me e il lago di Nemi.

«Come sei bello, lago, tu il lago più bello che abbia visto, sei più bello dei laghi delle Dolomiti… cioè no, non sei più bello, certo, loro stanno lassù, meravigliosi, però tu hai una bellezza diversa, più intima, sei pieno di leggende che ti hanno fatto diventare assolutamente speciale, unico. Perciò io ti amo e ti considero il lago più bello del mondo. (Questo succede nei grandi amori, nei quali l’aspetto fisico dell’amato, o dell’amata, viene esaltato, esagerato). Quante volte mi sono bagnato nelle tua acqua fresca durante le più calde giornate e nottate estive: circondato dal bosco, immerso in te come nel grande accogliente ventre di una madre, sono stato felice.

Per questo mi sono interessato ai tanti siti di grande valore archeologico che si trovano sulla tua riva: la villa di Cesare, il tunnel che ti unisce alla valle  di Ariccia, oltre le pareti vulcaniche, e le navi di Caligola, riportate in superficie tanti anni fa e poi bruciate non si sa come e da chi, e innanzitutto il Santuario dedicato a Diana dove all’intero c’è il piccolo teatro dove si svolgevano i riti religiosi, perciò, primo fra tutti (molto probabilmente) il celeberrimo duello per la carica sacerdotale del “re del bosco”, qualcosa di enorme importanza, un teatro antichissimo sepolto sotto una palazzina abusiva, e di cui a nessuno importa assolutamente nulla. Eppure è una storia così affascinante, quella del rex Nemorensis, e famosa in tutto il mondo».

«Certo, per via del libro di Frazer, Il ramo d’oro» dice il lago di Nemi.

«Appunto. Però a giornalisti, politici, e perfino archeologi la cosa non pare interessare, come mai? Ho studiato la faccenda, ho scritto un articolo e creato questo sito, ho messo la pianta del teatro realizzata quando venne scavato il sito negli anni Trenta del secolo scorso e poi ricoperto, ma nessuno fa nemmeno un cenno. Eppure, che il teatro fosse il luogo dove si svolgeva il duello mortale non è una mia fantasia, ci sono molti indizi, e molte persone di grande valore e competenza hanno condiviso tale ipotesi. Ma a parte il duello, il teatro sta lì, sotto la villetta, ed è un abuso clamoroso, completamente illegale. Sai, caro lago, che spettacoli stupendi si potrebbero fare d’estate, se fosse riportato alla luce…».

«Sì, sarebbe meraviglioso» risponde lui, «e come sai il teatro è stato costruito per avere la visione del lago, cioè del sottoscritto, dietro il palcoscenico: una scenografia suggestiva, stupenda, non ci sono aggettivi appropriati…».

«Ma tutti stanno zitti, fanno finta di niente! Io ho studiato tanto, ho parlato con un sacco di persone, sindaci di Nemi, archeologi, giornalisti, ma a nessuno importa nulla».

«Non fa niente. Quello che dovevi fare, l’hai fatto. E poi nel tuo sito ti sei messo a scrivere ogni giorno il Diario del re del bosco, ottima idea. Inutile dire quante cose belle e curiose e interessanti riesci a scrivere».

«E vabbè, tu però sei di parte!».

«Certo, del resto chi meriterebbe di essere considerato e amato da me?».

«Tu mi consideri e mi ami? Ma sei un lago, il lago di Nemi, è una cosa folle!».

«Le cose folli arrivano là dove la ragionevolezza non potrà mai arrivare… Non preoccuparti, tu sei uno scrittore, il tuo mestiere è inventare, fantasticare, e dire il vero in tanti modi diversi… Ma insomma, quando mi vieni a trovare? Adesso è la stagione migliore, non ci sono quelli che fanno il bagno e hanno le radioline e i telefonini e si comportano come fossero al mare, magari a Fregene… Adesso puoi arrivare da Genzano, scendere giù fino alla mia riva, bere alla fonte di Egeria e poi sederti nel silenzio quasi assoluto».

«Sì, lago mio, verrò presto. E sai che ti dico? Forse è meglio che a nessuno interessi, altrimenti arriverebbero ruspe, televisioni, turisti… Ho saputo che sono stati stanziati fondi per il restauro del Santuario, in occasione del Giubileo. Che succederà? E il teatro, verrà preso in considerazione?».

«Anche di questo non mi preoccuperei… Sai bene come vanno le cose in Italia. Hanno stanziato i fondi ma forse non si vedrà mai nessuno e tutto continuerà come prima, come sempre. Il teatro resterà sotto la villetta e chi ci abita si godrà il panorama e il silenzio, alla faccia delle leggi contro l’abusivismo edilizio e soprattutto alla faccia di tutti voi, poveri cittadini di un disgraziato Paese. Il silenzio che ami tanto non sarà infranto da nessun rumore molesto, vedrai, e tu potrai godere a tuo modo della bellezza del lago di Nemi, che sarei io».