Libri sul mio letto. Ci dormo insieme. Non posso dire tutto. Non posso dire il libro a cui tengo così tanto che preferisco tacerlo, nasconderlo. Posso dire che il testo di questo piccolo volume, per me una vera rivelazione, è compresso, tenuto assieme ma forse è meglio dire incastrato tra una prefazione e una postfazione. Così ha voluto l’editore italiano. Se ci fosse stata soltanto una prefazione, da quando l’ho comprato, l’avrei sfogliata e anche letta. Ma la postfazione mi ha fregato. Eh no, è troppo. E che avete paura di quel testo? Bisognava intrappolare il libro di quel filosofo tedesco del Novecento. Questo mi ha urtato. Sono due o tre anni che ho il volume con me, ma non ho mai letto quel “prima” e quel “dopo”. Ho una tale sfiducia nella critica (certo, derivante da pregiudizi), che non ci riesco. Sono rimasto scioccato una volta da una postfazione al romanzo (o racconto lungo) di Joseph Conrad, I duellanti, che è un libro assolutamente geniale, scritto da un vero maestro. Bè, questo individuo, il postfatore, è stato così invidioso e stupido e inopportuno da parlarne. E non si capisce per quale ragione l’editore abbia voluto pubblicare quella specie di articolino strampalato. Ma perché metti in vendita, tu editore, un libro stupendo, che poi è un classico, e gli metti vicino, dopo la parola fine, la puttanata di un disgraziato ignorante che trova difetti inesistenti, o forse esistenti solo nella sua mente?
Forse un giorno leggerò questa prefazione e questa postfazione. Magari mi sbaglio e sono scritte meravigliosamente. Ma amo troppo quel libro, ho troppa paura che gli facciano male in qualche modo.
Continuando l’elenco dei libri con i quali dormo.
Vasugupta, Gli aforismi di Śiva. a cura di Raffaele Torella. Adelphi.
Luciana Frezza, Parobala sub, Empirìa Edizioni.
I precedenti volumi sono fissi. Poi ci sono quelli che ruotano, che hanno un posto fisso che periodicamente cedono a un altro volume degli “immortali del mio letto” per poi riaverlo dopo un po’ di tempo. (Ciò accade anche con le diverse edizione dello stesso libro).
Teocrito, Idilli e epigrammi, diverse edizioni.
Sandro Penna, Poesie, Garzanti.
Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita, Einaudi.
Ernest Hemingway, I quarantanove racconti, Mondadori.
Henry Miller, Tropico del Capricorno, Feltrinelli.
Bhagadgîtā, varie edizioni.
Esiodo, Teogonia, varie edizioni.
Porfirio, L’antro delle Ninfe, Adephi.
Publio Virgilio Marone, Le Bucoliche, varie edizioni.
Dylan Thomas, Poesie, varie edizioni.
Aurora Ciliberti, Le meditazioni di Baudelaire II, Scheiwiller.
Arturo Onofri, Vincere il drago, Tilopa.
Bhāgavata Purāṇa, varie edizioni.
Giacomo Leopardi, Le operette morali, varie edizioni.
Margerita Guidacci, La sabbia e l’angelo, Vallecchi.
Giorgio Varese, Personaggi per Roberto, Edizione stampata privatamente.
Pietro Cimatti, L’uomo zero, Astrolabio.
Eugenio Montale, Farfalla di Dinard, Neri Pozza.
Quando i libri stanno occupando l’intero spazio del letto, Teresa ne prende alcuni (quelli che ruotano di posto, non “gli intoccabili” fissi), e stabilisce una casuale selezione, inevitabilmente di alto livello.
Così dormo sempre tranquillo.