Non occorrevano i templi in rovina sul limitare di deserti
Con le colonne mozze e le gradinate che in nessun luogo condu-
cono;
Né i relitti insabbiati, le ossa biancheggianti lungo il mare;
E nemmeno la violenza del fuoco contro i nostri campi e le case.
Bastava che l’ombra sorgesse dall’angolo più quieto della stanza
O vegliasse dietro la nostra porta socchiusa –
La fine pioggia ai vetri, un pezzo di latta che gemesse nel vento:
Noi sapevamo già di appartenere alla morte.
(Margherita Guidacci)