2 dicembre 2024

da | 2 Dic 2024 | Diario del re del bosco

 

Sconcertante il finale di quel famoso racconto di Wilhelm Jensen, Gradiva. L’archeologo innamorato pazzo di una immagine che riproduce una specie di dea, di ninfa, decide di andare a Pompei per porre fine alla sua ossessione. Spera che in qualche modo possa svelarsi il mistero della fanciulla, non sa come. Lì a Pompei, al culmine del suo delirio, vede una ragazza che potrebbe essere la sua Gradiva, la sua dea. Invece scopre con grande delusione che è una donna vera, una qualsiasi.

Possibile? Tutto questa storia per incontrare una turista di passaggio? Io mi aspettavo un incontro con Afrodite, a dire poco. L’autore non ha avuto il coraggio di spingersi più in là, nemmeno in un racconto. La sua concezione materialistica glielo ha impedito.

Poveretto. Archiloco ed Esiodo gli avrebbero spiegato che il mondo è pieno di fanciulle divine. Certo, sono pochi i prescelti, i fortunati che le possono incontrare realmente. Infatti, a quanto pare, soltanto loro due lo hanno fatto. Però, dico io, uno scrittore almeno le potrebbe “vedere”, immaginare. Pure nel sogno Jensen è riuscito ad autocensurarsi!