Un amico, un vecchio amico che non vedevo da anni, un po’ più grande di me, incontrato per puro caso, mi rivolge una domanda alla quale non è stato difficile rispondere: «Ma tu la ricordi come è fatta la fica?».
Io ho risposto così. «No, no, impossibile ricordarla e descriverla oggettivamente: ormai è diventata immaginaria, irreale, circonfusa di gloria perché nel passato era stata investita da un desiderio così forte da mandare fuori strada chiunque. Forse in certi casi l’abbiamo trasfigurata eccessivamente e malamente, peggio di Dante con quella di Beatrice, e così ogni spiegazione è diventata azzardata e ridicola, e perfino le più serie ipotesi scientifiche hanno perduto credibilità. Esiste ancora, non esiste più?… E chi lo sa. Ognuno la vede a modo suo. Chi se la ricorda alta, chi rasoterra, e chi addirittura pesante cento chili. Alcuni, che non l’hanno mai vista da vicino, parlano di una cosa colorata come l’arcobaleno in cielo dopo l’acquazzone. Altri ancora, invece, hanno raccontato con spavento di un buio tenebroso nel quale procedere con estrema cautela, dotati di un lumicino in mano e stando attenti a dove mettere i piedi.
Dunque un ricordo impreciso, un abbaglio. Ma questo abbaglio è la sua vera essenza; non dunque nella sua cosiddetta realtà dovremmo cercarla ma nel nostro puro delirio di ossessi che rimasero per così dire sconvolti con l’incontro/scontro con quella stranissima cosa che le donne indossano ogni mattina quando escono di casa per riporla la sera nei cassetti per tenerla al sicuro, a meno che qualcuno non sia invitato a cercarla nella stanza, di qui e di là, come in un gioco, guidato soltanto dalla voce della proprietaria dell’oggetto che dice: «Fuoco, fuochino…». Poi se la si trova c’è un premio, ma io non mi ricordo bene quale.
La vera fica, quella che abbiamo sempre sognato e risognato, è un un’ipotesi, forse un assoluto. Esiste nel paradiso delle idee. Ce la portiamo nella mente. Ci fa riflettere sul suo mistero e sul mistero di tutto il resto. È una delle porte della nostra chiesa, e la nostra chiesa è ovunque.