Chissà che fine avrà fatto quel mio compagno di scuola, al Liceo scientifico Archimede, militante di Lotta Continua, che alle assemblee mi diceva sempre: «Varè, annamose a confrontà sulle basi reali der discorso!» (che tradotto vuol dire: «Varese, non perdiamoci nelle inutili argomentazioni teoriche ma confrontiamoci sulle cose vere, reali».
Mio padre sta morendo ma un fiore apre la sua corolla.
In una carrellata di colori, vedo il nero sentimento del rimorso. Ma se in cima al quadro un azzurro più intenso capovolge il senso, io mi sollevo fino a quell’altezza per svanire o ricominciare.
È così. Se sprofondiamo, troviamo la luce. Mentre in pieno sole rimaniamo accecati e non ci accorgiamo di nulla.
Perciò abbandono il lutto che mi sta opprimendo in anticipo e comincio a camminare, senza pensieri, con le mani in tasca e il bavero alzato, verso la catastrofe annunciata, verso la rinascita.