Qualche parola per parlare del condizionamento che può essere attuato nei confronti delle persone, di un intero popolo.
Anni fa venni a sapere che la mia compagna di banco al liceo era diventata direttore (direttrice) di Topolino, il famoso giornaletto di fumetti della Walt Dysney. Quale migliore occasione per guadagnare qualche soldo con una sceneggiatura (che qualcun altro poi avrebbe disegato)? Telefonai alla vecchia amica e le dissi che da lì a poco avrebbe ricevuto dal sottoscritto una bella storia ambientata a Topolinia (in inglese Mouseton) la città dove vivono i vari personaggi di questo simpatico giornalino per bambini e per adulti un po’ bamboccioni: lui, Topolino, ci sta sempre, poi c’è Minni, Pippo, Gsmbadilegno, il commissario Bassettoni eccetera. Con la mia fervida immaginazione, nota ai lettori di questo mio Diario, non ci misi molto a inventare una storia. Ora non mi ricordo com’era, ma al al centro della vicenda avevo messo un episodio nel quale Gambadilegno, il delinquente della situazione, corrompeva il commissorio Bassettoni per sfuggire all’arresto.
Io pensavo fosse una cosa normalissima, invece quelli della redazione del giornalino dissero che non si poteva far vedere questo storia a Topolinia perché sarebbe stata vicenda troppo scandalosa.
«Troppo scandalosa?» dissi io al telefono, «a Topolinia?».
Sì, perché si viveva ai tempi di Mani Pulite (negli anni Novanta del secolo scorso), quel periodo abbastanza complesso (e anche tragico) nel quale una intera classe dirigente di politici e industriali fu messa alle strette per questioni di corruzione e molte persone finirono in galera e alcune di esse si suicidarono. I magistrati erano diventati onnipotenti, mettevano in galera come niente, e la gente era con loro al grido di «Politici corrotti, industriali corruttori». Quando tra molti anni si potrà parlare tranquillamente delle vicende italiane si potrà vedere come quel clima di terrore era in parte ingiustificato e che i magistrati furono strumentalizzati: altri potenti dovevano subentrare, e certo non si sa con quale guadagno per il Paese.
Fatto sta che nemmeno a Topolinia (dico, a TOPOLONIA, la città di quei personaggi di carta) si poteva ammettere che qualcuno, poliziotto o qualcosa del genere, potesse essere corrotto. Cioè il condizionamento (dei giornali, delle televisioni eccetera, sempre schierati col vincente di turno) era stato tale che anche i redattori di Topolino erano terrorizzati dall’eventualità che il commissario Bassettoni (dico, il commissario BASSETTONI) accettasse i soldi da Gambadilegno, povero corruttore fallito.
Così, niente storia pubblicata e niente soldi.
Così va il mondo.
Molto male va il mondo.