1 settembre 2024

da | 1 Set 2024 | Diario del re del bosco

 

Vogliamo continuare il discorso sulla stupidità umana iniziato ieri con la storia della statuina della Madonnina segregata dalle lamiere? E va bene, facciamo un altro esempio, anche perché alla fine rivelerò una sorprendente verità, che spiega tante cose altrimenti inspiegabili.

Gli esempi della stupidità umana sono infiniti, e non servirà certo per arginarla queste parole che scrivo. Ma bisogna dare testimonianza che esiste altro, che c’è qualcosa di diverso, di migliore, di bello e intelligente, o almeno di meno stupido.

Ad esempio, il pino ricurvo di piazzale delle Muse. Storia di almeno venti o trent’anni fa, ormai. Era lì da un bel po’ di tempo, quell’albero: prima dell’epoca in cui ci salivo sopra insieme agli altri bambini del quartiere, prima del Fascismo, prima della Prima Guerra Mondiale, prima di tanta altra Storia. Aveva almeno un paio di secoli, forse tre, quell’albero, che aveva la caratteristica di essere molto ricurvo, il grosso tronco era piegato, si alzava di poco dal terreno, e infatti il divertimento nostro era quello di salirci in punta di piedi per arrivare fino al primo ramo. Poi, credo negli anni Novanta del secolo scorso, fu deciso di costruire un parcheggio sotto il giardino del piazzale, tra i due vecchi bar, il Parnaso e le Casina delle Rose, che venne così totalmente stravolto. Scomparve, finito il bellissimo guardino. Costruirono il grande parcheggio in nome del Dio Automobile, e sopra le aiuole vennero ridisegnate (malissimo), e qualcuno fece quella cosa assurda, cioè venne segato, abbattuto lo storico pino. Io dico: come hanno fatto? Chi l’ha fatto? E gli abitanti del quartiere per quale motivo glielo hanno permesso? Ci scommetto che l’albero era sanissimo e non andava abbattuto. (Chiaro che per giustificare una tale schifezza avranno detto che era malato).

Ricordo questo obbrobrio perché ieri ci è venuto in mente a me e a Giulia, la barista del chiosco di piazzale Adriatico, vicino a dove abito. Giulia se lo ricorda benissimo il famoso pino marino ricurvo di piazzale delle Muse, perché abitava nei pressi. Mi ha detto una cosa sorprendente, a cui non avevo mai pensato. Parlando tra un caffè e l’altro, il discorso è caduto su alcune persone, nel mondo dell’informazione e della politica, che affermano cose platealmente false, sbagliate, assurde, e molto nocive per la popolazione. Le cose sono due, ho detto io: o sono cretini, oppure pagati. Certe volte tutte e due le cose insieme. Allora ho chiesto a Giulia: ma questi individui come fanno a campare con il peso della menzogna e dell’inganno? Non si vergognano davanti a chi conosce la verità su ciò che dicono? E come fanno a sopportare la loro miserevole condizione umana? Non hanno un briciolo di pudore, di rispetto di se stessi?

«La risposta è molto semplice» ha detto Giulia. «Non hanno l’anima. Perciò possono fare e dire qualsiasi cosa. Sono dei mostri».

Sono rimasto sorpreso. Perché è vero, è così. E guardate che potrei parlare di questioni molto precise, magari sulle quali si può discutere, si possono avere opinioni diverse: però esistono individui che in maniera assolutamente evidente prendono una posizione “di parte”, prevenuta, strumentale, falsa, ed è chiaro che obbediscono a qualcuno che sta sopra di loro. Quando fu deciso di costruire quell’assurdo parcheggio di piazzale delle Muse (con relativo abbattimento dello storico pino, che ne è stata sicuramente una diretta conseguenza) senza dubbio ci sarà stato il politico, l’amministratore pubblico (con il coro di giornalisti compiacenti) che avrà proclamato con “convinzione” (ma in realtà per assecondare, pagato, le esigenze dei costruttori) che il parcheggio doveva essere costruito per risolvere il problema dei parcheggi e che non si poteva assolutamente evitare. E allora, dico, come avrà fatto a dormire tranquillo sapendo di aver ingannato gli abitanti del quartiere lucrando sopra una menzogna? E il pino ricurvo di piazzale delle Muse è solo un piccolo esempio. Quel tipo di persone per i soldi farebbero qualsiasi cosa, dunque non hanno l’anima, e se ne hanno ancora un pezzetto lo tengono bene nascosto. E poi c’è la filosofia del tengo famiglia, che serve a giustificare, soprattutto a se stessi, qualsiasi porcheria.

Insomma, ha ragione Giulia, che non soltanto è molto intelligente ma fa il caffè più buono della zona.

(Aggiudicato un caffè gratis per domani mattina, grazie).